La voce degli “attori” della scuola. Adattabilità adolescenziale

Un momento per riflettere sul valore che la scuola ha in tempo di quarantena. Parole fresche e sincere che sottolineano il peso e la grandezza che assume la didattica per chi la sta vivendo da casa.

Oggi abbiamo avuto un confronto con Ines, una studentessa di un liceo classico di Torino.

Partecipi a videolezioni da molte settimane, come ti trovi con questo sistema?

“Si, con molti professori ormai sono diventate lezioni in presenza, on-line. È molto piacevole l’interazione con i docenti. Con alcuni di loro ci sono  più difficoltà e con altri meno. In ogni caso tutti si sono adattati al sistema. Personalmente preferisco docenti che utilizzano video registrati per spiegare la lezione e le videolezioni per interagire e confrontarsi. Il problema è la tecnologia, spesso ostacola sia i professori, sia noi studenti.

Nelle verifiche il lato positivo è che non possono avere il controllo su di noi. Questo in realtà li porta a sottoporci delle verifiche più brevi, in cui abbiamo meno tempo e più ansia dovuta alla velocità con cui dobbiamo rispondere. In ogni caso ci adattiamo.”

Le verifiche sono fatte in diretta?

“Si, nella maggior parte delle materie è così. Si usano diverse piattafomre e diversi sistemi. Nella nostra classe si utilizza Weschool che permette di fare delle verifiche a tempo.”

Avete anche interrogazioni orali? Immagino..

“Sì, io nello specifico ne ho avuta una sola dall’inizio della quarantena. Adesso tutti i docenti stanno iniziando a interrogare.”

Come è stato essere interrogata davanti ad uno schermo?

In realtà non è cambiato molto rispetto ad un’interrogazione fatta a scuola. L’unico inconveniente è stato dato da problemi tecnici di connessione che hanno rallentato la comunicazione tra me e il docente. Noi in genere facciamo le interrogazioni programmate in piccoli gruppetti. Con le interrogazioni on-line, con il sistema che usiamo noi, non è possibile sentire quello che ha detto il compagno a cui è stata fatta una domanda prima del tuo turno. È un pochino svantaggioso. Si perde la continuità dell’interrogazione del gruppo.”

Come e quanto è cambiato il tuo modo di lavorare rispetto a prima?

“Il mio modo di lavorare non è cambiato molto in realtà. Attualmente spalmo su più ore della giornata il lavoro che prima concentravo nelle ore che mi rimanevano dopo il tempo passato a scuola. Quello che faccio adesso è studiare qualcosa che esula dalle materie scolastiche.”

Sei preoccupata per la tua preparazione, visto il modo diverso di insegnare e apprendere di questo periodo sospeso?

“Non sono preoccupata per la mia preparazione. Penso che dipenda molto da studente a studente. Se ad un alunno vengono dati i mezzi, da parte della scuola e dei docenti, penso che possa tranquillamente andare avanti con il lavoro.

So di alcuni miei coetanei che hanno dei problemi perché la scuola non si è attivata e non hanno mezzi. In questo caso sicuramente ci possono essere delle lacune o dei problemi da un punto di vista di apprendimento.

Nel mio caso non credo ci saranno problemi. Se volessi mettermi al pari nelle materie che ho, potrei farlo, ora ho più tempo.”

La comunicazione con i docenti funziona?

“Diciamo che dipende da docente a docente. Ci sono insegnanti sicuramente più disponibili, ma questo anche quando si andava a scuola. C’è chi risponde alle mail alle 3 di notte. Diciamo che adesso tutti si sono adeguati e la comunicazione, che avviene attraverso le piattaforme, è più facile.”

Grazie e buon lavoro Ines 

Ciao e grazie a te

Trovate tutti i contributi al progetto ‘la voce degli “attori” della scuola’ a questo link.

Parole, pensieri, testimonianze.

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